Per mantenere qualcuno nel perenne stato di necessità da cui derivano tutte le problematiche legate al lavoro, occorre instaurare un bisogno in questa persona, o addirittura inventare qualcosa che diventi indispensabile, in modo che ognuno sia costretto ad adeguarsi per ottenerlo.
E’ il caso del denaro, oggi sempre meno tangibile e sempre più virtuale e di conseguenza astratto. Basta fermarsi a riflettere per rendersi conto di quanto sia paradossale che persone e addirittura governi si trovino in situazioni disastrose, che spesso danno vita ad azioni criminali, a causa di qualcosa che in fin dei conti nemmeno esiste: una cifra che risulta all’interno di qualche computer in una banca.
Basta chiedere un prestito per trovarsi a doverlo risanare per decine di anni tramite l’unico modo “legale” possibile: il lavoro.
Occorre dunque utilizzare gran parte della propria giornata in attività forzate, per non vedersi sottrarre i propri beni, anche di prima necessità come una casa.
Tramite questa pratica non vengono manipolate soltanto le vite delle persone, ma anche le scelte dei governi, e di conseguenza occorre domandarsi chi siano i reali detentori del potere mondiale: i politici, che vengono illusoriamente scelti dai votanti, o i banchieri, che finanziano i governi per le loro attività.
Perchè bisogna sottolineare che nella gran parte degli stati mondiali le banche sono istituzioni private, e non statali come sarebbe logico pensare.
A tutto questo, che gia di per se risulta incredibile, si aggiungono tutte le questioni riguardanti la truffa del signoraggio (ovvero la differenza tra il valore intrinseco e quello nominale del denaro), tramite cui le banche guadagnano immense somme su denaro stampato per costi esigui e che mantiene gli stati in un debito impareggiabile nei confronti delle stesse.
Se lo scopo della collettività fosse salvaguardare il benessere di ognuno, e non l’arricchimento e il potere, si assisterebbe senz’altro ad un innalzamento del tenore di vita , oltre che ad un drastico calo della criminalità.